A colloquio con Felice Osio, Segretario Nazionale FISI comparto Sanita’
Nato a Nocera Inferiore (Sa). Convivo da molti anni con la mia prima compana
Studi: Master tecnico elettronico
Lavoro: OSS Ausl Bologna
Inizio esperienza nel sindacato dal 2020
Parliamo del futuro del mondo del lavoro. La pandemia ha segnato sicuramente uno spartiacque nel rapporto tra lavoratori e sindacato. La FISI ha segnato il passo con la proclamazione di uno sciopero politico per la libertà di scelta rispetto ai vaccini.
Da eroi ad untori il passo è stato breve per chi si è trovato in prima linea nel momento più critico e sconvolgente per l’intero Paese. Unico sindacato a difendere la libertà di chi era in prima linea in una guerra, all’inzio combattuta senza armi. Libertà e difesa del lavorato che con il passare è diventata difesa della libertà di tutti.
Il ‘sistema’ sindacato ha bisogno di una rivisitazione o di ritrovare la sua identità?
Proprio la pandemia e la totale assenza dei sindacati della Triplice (Cgil, Cisl e Uil) al fianco dei lavorati, impone una profonda riflessione sul ruolo di chi è deputato a difendere i diritti del più debole nell’emisfero lavorativo. Atteggiamenti, posizionamenti politici, la FISI è stata chiara coerente fin dal primo momento e lo è tutt’oggi.
Quali sono i punti prioritari del suo mandato rispetto al suo comparto?
I lavoratori, soprattutto nella sanità vivono un momento difficile, carenze di organico ormai cronici, esternalizzazione di servizi essenziali che portano in carico precariato per il lavoratore saranno i punti di partenza per un obiettivo unico: centralità del diritto al lavoro in sicurezza economica e strutturale. Siamo partiti al fianco dei lavoratori sospesi, resteremo tra i lavoratori per raccogliere le istanze e trasmetterle agli organi competenti. Del resto questo è il ruolo del sindacato, anche se qualcuno lo ha dimenticato
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