L’IMPOSIZIONE DELLE MASCHERINE A LAVORO È UN ABUSO DI POTERE

da | Lug 15, 2022 | Comunicati Stampa, Attualità | 1 commento

Il D.L. 24 marzo 2022 n. 24 ha previsto la fine dell’obbligo di indossare i cosiddetti dispositivi di protezione individuale (mascherine) al chiuso. Tuttavia molte aziende continuano a imporre illegittimamente l’utilizzo di questo dispositivo medico.

Le aziende si basano su un protocollo del 4 maggio tra Confindustria, sindacati padronali, ministero del lavoro.

Questo protocollo non ha alcun valore di legge, e non può imporre nulla sul corpo dei cittadini e dei lavoratori, molti dei quali sono ancora costretti per l’intero turno lavorativo, l’obbligo di indossare una mascherina.

I padroni e il governo, con la complicità dei loro sindacati di comodo, abusano del proprio potere e senza  alcuna base giuridica o scientifica.

Questo finto obbligo, del tutto illegittimo, è stato fissato dapprima fino al 15 giugno, poi prolungato al 30 giugno e ora, dopo un nuovo incontro in data 30 giugno, è stato esteso fino al 30 ottobre 2022.

Chiediamo alle aziende di fornire quanto previsto dal verbale dell’incontro del 30 giugno e cioè la “specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e

protezione” nonché le valutazioni da questi eventualmente svolte “sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi….” che hanno portato a questa assurda estensione dell’obbligo fino al 30 ottobre 2022.

Ricordiamo alle aziende che l’imposizione dell’uso di un dispositivo medico come la mascherina non è azione priva di conseguenze per la salute dei lavoratori, e la minaccia di contestazioni disciplinari, in assenza di una normativa avente forza di legge e di dettagliate argomentazioni scientifiche, comporta gravi responsabilità per gli eventuali danni che i lavoratori dovessero subire.

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1 commento

  1. Engel

    Purtroppo siamo tornati indietro di 100 anni, quando il potere datoriale era ancora una “sovranità”. Il sindacato é nato per tutelare i lavoratori dagli abusi (lavorativi e non) che nascevano in seno alla “sovranità” di cui sopra.
    Oggi i sindacati maggiormente rappresentativi, cioè quelli che dovrebbero tutelare i diritti lavorativi conquistati, della maggioranza dei lavoratori, si sono trasformati negli sostenitori della sovranità.
    100 anni fa, per portare a casa un pezzo di pane, i nostri bisnonni dovevano lavorare a testa bassa lasciando la dignità a casa, i nostri nonni e/o i nostri genitori hanno lottato solo per darsi e darci la dignità di alzare la testa. Possibile che Noi non abbiamo il coraggio di perseguire lo stesso obiettivo?

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