Alla vigilia del giorno che libera il comparto scuola e forze dell’ordine dall’imposizione dell’obbligo vaccinale, i sanitari continuano ad essere la categoria più vessata, ciò nonostante sia quella che ha maggiormente contribuito, sotto il profilo del lavoro e dei servizi, in questo anno e mezzo di pandemia.
Nell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Parma, al danno si unisce anche la beffa. Qui la dirigenza ha comunicato un disavanzo di due milioni di euro che porterebbe, a partire dal mese di ottobre, all’impossibilità di pagare lo stipendio a infermieri, OSS e personale sanitario.
Il FISI è in presidio davanti l’ingresso dell’AOU, in Via Gramsci, da mercoledì 8 giugno.
L’Azienda è una struttura di eccellenza e un centro di riferimento traumatologico e neurochirurgico per tutta la regione Emilia-Romagna. Il FISI dunque chiede alla dirigenza generale di pretendere risorse aggiuntive dalla Regione per salvare gli stipendi di tutti i dipendenti, che hanno fronteggiato al meglio l’emergenza sanitaria Covid-19, pagando anche con la vita, e che pertanto hanno diritto alla giusta valorizzazione e alla giusta retribuzione.
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