La cosiddetta “filiera formativa tecnologico-professionale” del 4+2 comporta il taglio di un anno di scuola negli istituti tecnici e professionali, con la quadriennalizzazione di percorsi finora quinquennali e la spinta a completare il percorso con due anni di formazione presso le cosiddette ITS Academy, cioè istituti cogestiti da aziende e fondazioni private.
Con questa “riforma”, dei quattordicenni ancora incerti sul proprio futuro verranno incanalati precocemente in una “filiera”, un percorso ridotto e piegato agli interessi di imprese e fondazioni private che entreranno attivamente nelle scelte educative e didattiche già dal primo anno di scuola, anche attraverso propri “insegnanti” autorizzati a intervenire fin da subito nei percorsi scolastici.
Si prefigura qui una grave confusione di ruoli e finalità tra istruzione pubblica e formazione aziendale privata, in un’età delicatissima che richiederebbe invece una scuola a tutto tondo, fatta di socialità, scoperte culturali, conoscenze non necessariamente legate a un’utilità pratica immediata.
Oggi, dopo due soli anni e senza nemmeno attendere la conclusione di almeno un ciclo, il governo decide che questo percorso sperimentato in alcune scuole è un “successo” e, tramite decreto legge, prevede il passaggio dalla fase sperimentale a quella ordinamentale: il taglio di un anno di scuola dovrebbe entrare così stabilmente nel nostro sistema scolastico.
Questa riforma non migliorerà l’istruzione, ma la ridurrà in quantità e qualità, e aprirà la porta alla privatizzazione della scuola dirottando fondi pubblici verso fondazioni e aziende private.













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