ASSOLTA LA DOTTORESSA CHE VISITAVA I MALATI DI COVID SEGUENDO IL “PRINCIPIO DI PRECAUZIONE”

da | Dic 17, 2025 | Attualità, Dai Territori, Legalità | 0 commenti

Lunedì 15 dicembre 2025, presso il tribunale di Terni, abbiamo assistito a un evento raro fino ad oggi, ma che per la sua importanza sicuramente avrà conseguenze a valanga su tutto ciò che è stata la narrazione dei 5 anni scorsi in relazione a pandemenza, cure, vaccini e istituzioni.

Il procedimento a carico della Dott.ssa Patrizia Tiberi, e di 9 suoi pazienti, si è concluso, dopo più di un anno di dibattimento in aula, con una assoluzione piena di tutti i soggetti.

Questa lunga e tormentata storia parte quindi molto tempo fa, con la denuncia dell’Ordine dei Medici di Terni nei confronti della Dottoressa Tiberi perché dissonante dalla disciplina oscurantista di quel periodo, in merito a cure e vaccini contro il covid 19. La denuncia ha dato il via a quello che anche altri medici hanno subito: sopralluoghi e perquisizioni dei NAS, sequestri di documentazioni, cellulari e computer, spesso con modalità intimidatorie. Il tutto per giungere a formalizzare un’accusa di “falso ideologico” per lei e per alcuni suoi pazienti, discriminati tra i tanti senza alcuna logica. Le modalità e la superficialità con cui le istituzioni hanno agito hanno reso evidenza che si sarebbe trattato di un processo politico con base della circolare del Ministero della Salute n. 35-309 del 4 agosto 2021.

Vogliamo però raccontare l’ultima parte di questo lungo procedimento, quella che si è svolta il 15 dicembre scorso.

Una premessa di buon auspicio in realtà c’era stata: nell’udienza precedente, circa un mese fa, il pubblico Ministero, nelle vesti dell’accusatore, rinunciava al proseguo del procedimento stesso. Solo la USL Umbria 2, costituitasi parte civile dal primo momento, continuava a sostenere la prosecuzione e quindi di arrivare in giudizio.

Nell’udienza di lunedì abbiamo assistito a tre arringhe degli avvocati della difesa (due dei pazienti Avv. Mastalia, Avv. Sansi e uno della dott.ssa Tiberi Avv. Biancifiori e Avv. Sandri) che hanno evidenziato tutte le falsità, contraddizioni e assenza di qualsiasi supporto scientifico che il sistema, le istituzioni mediche e la politica, hanno introdotte per costringere le persone al terrore e a all’odio.

L’approssimazione delle accuse, sempre inevitabilmente senza prove, la confusione di contenuti della circolare del Ministero della salute n.35-309, norma di riferimento del caso, la gravissima violazione della privacy e della dignità dei pazienti accusati che hanno dovuto, in testimonianza pubblica, esporre le proprie patologie a giustificare esenzione o deferimento al siero obbligatorio, sono diventate il tangibile imbarazzo di chi ha VOLUTO questo processo.

La dottoressa nella sua esposizione spontanea ribadisce l’importanza del “principio di precauzione”, base del giuramento di Ippocrate, antico di 2500 anni, che è il fondamento del codice deontologico di tutti i medici.

Ciò è importante per distinguere la cura dalla sperimentazione, l’etica dalla scienza…non può essere applicata nessuna scienza sull’uomo senza l’etica.

Una scienza senza etica non è scienza!

Al termine delle arringhe, il giudice, con soli 10 minuti di riflessione appartata, ha sentenziato l’assoluzione con formula piena per tutti.

Le motivazioni saranno pubblicate tra 90 giorni.

Grande merito anche a tutti gli altri avvocati che hanno difeso i pazienti trascinati in questa vicenda.

Appare comunque evidente la probabile apertura di una nuova fase per l’avvento della VERITA’ sempre più pressante, sempre più macroscopica e invadente, anche alle orecchie di chi non vuol sentirla.

I riferimenti alle riviste scientifiche di livello internazionale, l’imbarazzo della stessa commissione parlamentare covid, le deficienze della Corte Costituzionale italiana nelle sentenze emesse senza supporto scientifico, che ora appaiono grottesche e sgretolabili in ogni dove, fanno pensare che il muro debba crollare da un momento all’altro.

Di sicuro a Terni ne è venuto giù un gran pezzo, lasciando il re nudo.

Le istituzioni politiche che hanno tentato, voluto questo processo, hanno dovuto soccombere difronte alla propria supponenza e cedere il passo alla Verità inequivocabile.

La dottoressa, rispettosa del giuramento di Ippocrate, ha curato e preservato i propri pazienti in scienza e coscienza, visitandoli senza sottrarsi al contatto, come hanno fatto invece tanti altri medici protocollari di quel tempo (forse anche oggi recidivi come allora), non avendo paura di andare contro il terrorismo degli organi istituzionali, che avrebbero dovuto proteggerli, mettendo al primo posto l’umanità di ogni singolo paziente e la sua salute.

La Dott.ssa Patrizia Tiberi rappresenta lo spirito del sindacato F.I.S.I. e ne è Segretaria Territoriale Umbria per il comparto Sanità.

Siamo grati a lei per la sua tenacia e ai suoi avvocati per averla difesa con la loro capacità e supportata come molti di noi presenti a ogni udienza.

Ora che sembra possibile girare pagina e cominciare a sciogliere le catene dell’omertà e della censura ideologica, aspettiamo il prossimo appuntamento presso il tribunale di Perugia in cui altri tre medici attendono sentenza per lo stesso capo d’accusa di “falso ideologico”.

Uno stato etico non può che volere il bene delle persone, quando non succede si realizza il non stato.

Grazie Dottoressa Patrizia Tiberi.

 

Fausto Severi

Segretario Territoriale Umbria F.I.S.I.

comunicato stampa FISI dott ssaTiberi

 

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