Davanti le Prefetture delle principali città italiane, si è svolto oggi il presidio in difesa dei precari del corpo dei vigili del fuoco. Le delegazioni che hanno parlato con i Prefetti hanno riferito in modo fermo e preciso il problema di stabilizzazione presente all’interno del settore: oltre 1000 precari, già abilitati per svolgere servizio permanente, sono stati lasciati fuori dalle procedure di stabilizzazione, e la loro graduatoria non è stata nemmeno pubblicata.
Per cui la FISI ha chiesto la trasparenza di questa graduatoria, l’esaurimento della stessa tramite proroga della procedura di assunzione con una percentuale del 40% sul totale delle assunzioni, percentuale che permetterebbe di stabilizzare in un anno tutti i precari rimasti.
Questo presidio è stato anche l’occasione per mettere in luce le carenze dell’organico dei VVF, e la mancanza di investimenti nei loro mezzi, che risultano del tutto inadeguati rispetto alle esigenze di sicurezza del nostro Paese.
È assurdo che un vigile del fuoco sia costretto a scegliere chi salvare, perché non ci sono abbastanza mezzi e personale per intervenire nei tanti momenti di emergenza che si verificano soprattutto nei periodi dell’anno più caldi.
In particolare, a Napoli il viceprefetto che ha ricevuto la delegazione – composta dalla rappresentante nazionale FISI Antonia Esposito, dall’avvocato Alfredo Cascone e dai vigili del fuoco in attesa di stabilizzazione – ha assicurato che rappresenterà la situazione al Ministero, evidenziando la particolare esigenza di razionalizzazione dell’organico propria del territorio campano, dove, insieme alle emergenze strettamente connesse al territorio come gli incendi sul Vesuvio e il bradisismo, i vigili del fuoco vengono utilizzati anche per coprire le carenze del corpo della Polizia nei momenti di emergenza di altro tipo, come danni a edifici o a condutture d’acqua.
Alla Prefettura di Roma, il referente territoriale FISI, Davide Tutino, in uno con le problematiche già evidenziate, ha insistito sulla questione del rapporto tra Stato e società civile: lo Stato, infatti, pretende di fondarsi sulla garanzia di sicurezza per i cittadini, ma nel momento in cui abdica a questa funzione, non disponendo del personale necessario, al tempo stesso abdica ai motivi della sua legittimità. Il Capogabinetto della Prefettura ha risposto che conoscono bene il problema, e che vi sono anche vincoli europei al riguardo, e che per questo si farà portavoce dell’esigenza di prendere in carico il problema stabilizzazione a partire dalla nuova legge di bilancio.
Nel frattempo a Catania, il Segretario nazionale FISI per i VVF, Carmelo Barbagallo, ha messo in luce anche i problemi che riguardano tutto il corpo dei VVF, oltre alla problematica del precariato: la mancanza di sedi sufficienti e il deterioramento di quelle esistenti, l’importanza di avere nuclei specialisti e infine il tema fondamentale della tutela sanitaria e del riconoscimento delle malattie professionali. Il referente del Prefetto si è assunto il compito di inviare tutte le richieste agli organi competenti.
La FISI non interromperà il suo supporto alla mobilitazione fino a quando anche l’ultimo precario sarà assunto e stabilizzato, e le giuste richieste del corpo dei VVF trovino risposte concrete da parte del governo.
Sempre dalla parte della giustizia, della sicurezza, dei diritti dei lavoratori.













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