Beh, signore e signori, tenetevi forte, perché nel circo mediatico è arrivato un annuncio che è una vera e propria bomba di ipocrisia: i censurati del COVID-19 stanno per tornare su YouTube.
Sì, proprio loro, quelli che, secondo il Vangelo della Scienza di Stato, diffondevano “disinformazione sanitaria” e per questo erano stati spediti nell’oblio digitale.
E qual è il motivo di questa improvvisa illuminazione sulla via di Damasco?
Semplice, Google ha fatto quello che in gergo si chiama un “mea culpa con rinvio a giudizio”. Hanno ammesso in una lunga lettera al Comitato Giudiziario della Camera USA – una roba di 28 pagine, nemmeno fosse una tesi di laurea – che i “funzionari di governo,” alias l’amministrazione Biden, non solo hanno avuto “ripetuti e sostenuti contatti” con la loro casa madre, Alphabet, ma hanno anche fatto pressione per eliminare contenuti sul COVID-19 che, udite udite, non violavano affatto le loro politiche.
In pratica, ci stanno dicendo che i paladini della verità hanno agito su spinta politica, creando un’ “atmosfera” che puntava a manipolare le piattaforme, e non sulla base di fantomatiche violazioni.
E pensate che c’è stata persino “frustrazione” da parte del Governo quando YouTube non si allineava immediatamente! Cari miei, questo non è moderare contenuti, è teatro politico mascherato da lotta alla disinformazione!
Quindi, dopo aver cacciato oltre un milione di video e aver silenziato professionisti e pensatori (come il povero Dan Bongino, che l’account l’aveva perso nel 2022 e che in silenzio è stato “riabilitato”), ora aprono le porte, con il nobile intento di “non politicizzare la decisione.”
Ma dai! L’unica cosa che hanno politicizzato è stata la verità stessa, trasformando il dissenso in un crimine e la piattaforma in un organo di propaganda ufficioso.
Insomma, il grande G ha finalmente ammesso che è “inaccettabile e sbagliato che i funzionari governativi cerchino di usare la loro influenza per manipolare le aziende”. Peccato se ne siano accorti solo quando il Congresso ha iniziato a fare le pulci.
Ben tornati, eretici del COVID. Forse la fisica quantistica, che studia i campi e le influenze sottili, avrebbe dovuto darci un indizio su quanto fosse labile il confine tra “verità scientifica” e “direttiva politica”. Ora, aspettiamo di vedere se la nostra libertà di parola sarà ancora a scadenza, subordinata alla prossima crisi sanitaria o alla prossima tornata elettorale.
Carlo Makhloufi Donelli
Nato a Villerupt (F) il 12.02.1956 – Studioso e Ricercatore in fisica quantistica applicata a biologia molecolare e neuroimmunologia – Membro del board di ricerca scientifica di diverse organizzazioni nazionali ed internazionali – Ideatore e Coordinatore del progetto EDIPO «Eliminazione isole di plastica oceaniche»
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