L’avvocato Ezio Bonanni presidente ONA osservatorio nazionale amianto lancia l’allarme amianto per i Vigili del Fuoco: «I vigili del fuoco hanno subito almeno fino a metà anni ’90 una elevata esposizione per l’uso di guanti, tuta e coperte di amianto. Di conseguenza migliaia di lavoratori sono stati altamente esposti con esiti drammatici».
Carmelo Barbagallo, Segretario Nazionale per i Vigili del Fuoco della F.I.S.I. – Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, in un’intervista apparsa su Il Manifesto, ricorda la morte di tre vigili del fuoco in servizio ad Arezzo per glioblastoma, un raro tipo di tumore al cervello. I familiari ipotizzano che la malattia sia stata causata dai Pfas, le sostanze usate per dare idrofobicità e oleorepellenza, oltre a resistenza a calore e fiamme, ai materiali. I Pfas sarebbero stati – o potrebbero ancora esser presenti – dentro schiumogeni e vestiario.
Nella comunità scientifica non c’è accordo sul fatto che l’esposizione ai Pfas sia causa del glioblastoma, come precisato da Vincenzo Cordiano, presidente della sezione veneta dell’associazione Medici per l’ambiente (Isde) perché in Italia mancano studi, ma all’estero è diverso.
Negli Stati Uniti, ad esempio, il National Institute for Occupational Safety and Health (Niosh) ha analizzato tumori e decessi per cancro di 29.993 vigili del fuoco dei dipartimenti di Chicago, Philadelfia e San Francisco, impiegati dal 1950 al 2009. Ne è emerso che rispetto alla popolazione Usa, i vigili del fuoco statunitensi – che hanno equipaggiamento simile agli italiani – hanno un rischio maggiore tra le 1 e le 2 volte di contrarre mesotelioma pleurico, mieloma multiplo, linfoma non Hodgkin, melanoma, cancro al colon, leucemia e tumori a testicoli, pelle, prostata e cervello.
Per Carmelo Barbagallo è necessario «Continuare gli studi sui nostri DPI, monitorare i vigili del fuoco, fornirsi di strumenti per la sanificazione urgente degli stessi. Ad esempio, i nostri elmetti, non vengono mai sanificati, tranne da pulizia autonoma e questo comporta lo stratificatasi di nano particelle di ogni genere che, trasferendosi nel cuoio capelluto, penetrano nell’epidermide, causando a lungo tempo gravi problei di salute». «Inoltre – continua il Segretario della F.I.S.I. – non abbiamo una tutela sanitaria completa!»
«Con il nostro sindacato, lotteremo affinché, la Vita di un vigile del fuoco, valga molto di più!» Conclude Barbagallo.
Fonte: https://ilmanifesto.it/pfas-allarme-salute-tra-i-vigili-del-fuoco
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